Foto Famiglie alle cascate di Sirri

Molti problemi della città li vivo in prima persona insieme alla mia famiglia.

Il mio impegno come amministratore locale mi porta a essere consapevole dei limiti legati alle risorse economiche, alle questioni burocratiche e di sicurezza.

Tuttavia, da cittadino, mi rendo conto di numerose mancanze e sono consapevole che spesso basterebbe poco per fare felici tante persone.

Sia i figli sia i genitori hanno bisogno di occasioni per stare insieme e, per i più piccoli in particolare, è importante avvicinarsi a nuovi interessi con la propria famiglia.

A Carbonia probabilmente non è sufficiente quel che si fa per le famiglie e penso che la maggior parte dei genitori possano essere d’accordo con me (e forse pure i piccoli di casa se intervistati mi darebbero ragione 😅).

In quest’articolo cercheremo di capire il motivo per cui le famiglie hanno bisogno di più attenzione, parleremo delle problematiche più gravi presenti a Carbonia e delle proposte per arginare questo stato di cose. Iniziamo!

Le Famiglie in Italia

In Italia ci sono 25,7 milioni di famiglie (dati ISTAT – vedi immagine sotto), di cui solo il 33,3% è costituito da famiglie monopersonali (una sola persona facente parte del nucleo).

Cartolina dall'Italia - Istat
Fonte: https://www.istat.it/it/archivio/249124 – Dati aggiornati al 20 ottobre 2020

A Carbonia si registrano oltre 12.700 nuclei familiari, per l’esattezza 12.785 al 31 dicembre 2019. 1

Nel 2017 la media era di 2,23 persone per ogni nucleo 2 (media ovviamente abbassata dalle famiglie monopersonali).

In generale l’Istat ha sempre concentrato numerose indagini sulle famiglie, a conferma della loro importanza.

Prima di entrare nel vivo dell’argomento e per evitare di entrare in questioni particolarmente delicate, per quanto riguarda la definizione di “famiglia anagrafica” citerò il DPR 30 maggio 1989, n. 223:

Agli effetti anagrafici per famiglia si intende un insieme di persone legate da vincoli di matrimonio, unione civile, parentela, affinità, adozione, tutela o da vincoli affettivi, coabitanti ed aventi dimora abituale nello stesso comune.

Una famiglia anagrafica può essere costituita da una sola persona.

Secondo la media nazionale, le coppie con figli costituiscono il 34% dei (poco meno di) 26 milioni di famiglie – la percentuale più ampia (seguita da single con il 33%, coppie senza figli con il 22% e infine monogenitori con l’11%).

In quest’articolo mi concentrerò sulle coppie con figli, perché rappresentano il mio caso specifico, oltre che la maggior parte delle famiglie.

Ancora una volta, il Covid ha evidenziato le criticità della nostra società e, in questo caso, ha fatto emergere quanto ogni famiglia abbia bisogno di specifiche attenzioni, spazi e iniziative.

Basta immaginare cosa è accaduto ai genitori e agli stessi bimbi, soprattutto nel periodo di lockdown, quando erano costretti a stare  in casa e hanno perciò dovuto vivere una sofferenza per l’isolamento.

E che dire dello smart working da conciliare con le attenzioni per i figli, durante la didattica a distanza?

I genitori-lavoratori costretti al lavoro in presenza, quando i figli sono rimasti a casa, hanno avuto ugualmente tantissime difficoltà. Non tutti possono infatti permettersi una baby sitter o possono contare sui nonni e gli zii.

Le famiglie sono state sottoposte a grande stress, come hanno dimostrato molte ricerche ordinate nell’ultimo periodo 3.

La situazione specifica che riguarda le famiglie di Carbonia, con o senza Covid, mostra tante criticità che andrebbero affrontate.

Avere una Famiglia a Carbonia: mancanza di Spazi, Supporto e Iniziative

Foto Parco Orosei
Una foto del Parco di Orosei. L’ultima volta che ci sono stato ho pensato a quanto sarebbe bello avere spazi simili anche a Carbonia.

Vi è mai capitato, durante le belle giornate, di voler fare un pranzo all’aperto tutti insieme e dover andare fuori città? (ad esempio a Santadi, tra i tavoli nel bosco di Pantaleo; a Villamassargia presso S’Ortu Mannu, o spazi simili)?

Non è un po’ insensato dover necessariamente fare tutta quella strada quando abbiamo la fortuna di avere una grande pineta nel cuore della città e numerose campagne intorno?

Io e la mia famiglia abbiamo spesso sentito la mancanza di un luogo ombreggiato in cui poter fare un barbecue in sicurezza e mangiare insieme all’aperto.

Un altro esempio è rappresentato dalla scarsità di aree verdi e di aree giochi per nonni, genitori e bimbi. Quelli che ci sono non bastano e spesso risultano addirittura fortemente trascurati.

Le iniziative sono rare, nonostante queste siano delle ottime occasioni per fare nuove esperienze insieme e, perché no, far incontrare le famiglie e permettere nuove conoscenze tra genitori e bambini.

Durante l’estate si riesce un poco a compensare la mancanza di momenti aggregativi grazie al fatto che viviamo in un vero paradiso: portiamo i bambini al mare, talvolta solo mezza giornata.

Ogni tanto si riesce a organizzare una gita nei dintorni, magari si fa un po’ di strada per raggiungere un parco a tema o acquatico.

I bambini in generale durante la bella stagione sono più felici, perché hanno la possibilità di stare all’aria aperta facendo quello che più gli piace.

Col bel tempo si riesce anche a fare una passeggiata in centro per mangiare un gelato e con un po’ di fantasia si può riuscire a trovare felicità e spensieratezza senza spese eccessive.

Durante la stagione fredda tuttavia diventa tutto più complicato.

Stare all’aperto non è quasi mai possibile, visto che i bambini tendono ad ammalarsi facilmente.

Parco Dinosauri Sardegna
Mio figlio Leo in un Parco durante una gita fuori città.

Insomma, anche in periodi NON-Covid, se si vuole evitare di trascorrere tutto il tempo libero (di solito nel fine settimana) dentro casa, le alternative a Carbonia sono veramente poche!

Il cinema di Carbonia – che a proposito, al 15 febbraio 2021 risulta chiuso da mesi – è un luogo importante in cui poter passare dei pomeriggi o delle serate piacevoli. Tuttavia, soprattutto chi è genitore di bimbi sotto i 5 anni sa benissimo che si tratta di un’esperienza potenzialmente faticosa, con bambini che scappano, gridano nella sala buia, o rovesciano ogni genere di merenda – solida, cremosa o liquida – sulle poltrone.

O ancora, capita che si addormentino simultaneamente così che non si sa più come fare per tenerli in braccio o, nella migliore delle ipotesi, quando stanno ancora proiettando gli spot dei film di prossima uscita, chiedono se il film sia finito e se sia possibile rientrare “finalmente” a casa.

È chiaro dunque che in città mancano spazi, iniziative e attività di intrattenimento.

Il primo compito di un’amministrazione è anzitutto quello di accogliere le persone in ambienti idonei ai loro bisogni.

Purtroppo però le carenze sono sotto agli occhi di tutti.

Cosa si potrebbe fare allora per ottenere dei miglioramenti?

Vorrei proporre alcune soluzioni relativamente semplici da attuare, quindi proposte concrete e sostenibili, oltre che un progetto più ampio di lungo periodo.

Cosa fare per le Famiglie a Carbonia

Foto del Parco di Villa Sulcis a Carbonia
Il Parco di Villa Sulcis si trova nel “cuore” di Carbonia e basterebbe tutto sommato poco per sistemarlo e renderlo uno spazio adatto alle famiglie.

Innanzitutto sarebbe fondamentale attrezzare o creare dei nuovi luoghi pensati per le famiglie, anche con l’aiuto di sponsor.

Per i pranzi all’aperto sarebbe opportuno individuare la zona adatta, pulirla adeguatamente e mettere degli spazi in sicurezza per fare barbecue, attrezzando con tavoli e panche. Niente di fantascientifico!

Sarebbe positivo avere in città queste possibilità di convivialità restando in contatto con la natura senza dover fare necessariamente lunghi viaggi.

Altre azioni semplici e immediate potrebbero essere mirate alla cura e al miglioramento degli attuali luoghi già disponibili: mi viene in mente Villa Sulcis e le piazze della città: servirebbe più verde, più pulizia, più panchine riparate e più giochi per i bimbi.

Le strutture e i giochi sarebbero da controllare, pulire e sistemare periodicamente – con un piano specifico e ciclico.

Sarebbe poi opportuno adeguare le strutture per accogliere anche manifestazioni rivolte ai più piccoli, anche (e soprattutto) quelli con disabilità.

La zona di arrivo dovrebbe avere un adeguato e decoroso spazio di parcheggio e un camminamento pedonale adatto al transito dei passeggini e delle carrozzelle.

Ove disponibili, gli spazi al coperto, dovrebbero essere dotati di climatizzazione, bagni su misura per i bambini, fasciatoi (anche nel bagno degli uomini) e sale per l’allattamento con divanetti in cui le mamme possano nutrire i più piccoli in un ambiente confortevole.

Nei rubinetti dovrebbe scorrere l’acqua fredda ma anche l’acqua calda sanitaria, perché se un genitore dovesse avere la necessità di cambiare e lavare un bambino, non potrebbe farlo con l’acqua ghiacciata.

Sembrerebbero delle banalità, eppure nella nostra città non esiste neanche un posto simile.

Andando in ordine di priorità, un’amministrazione attenta alle famiglie dovrebbe prima di tutto preoccuparsi di allestire spazi idonei ad accoglierle.

Una volta adeguate le strutture come sopra auspicato, si potrebbero indirizzare le energie e le risorse per migliorare e incrementare le iniziative: laboratori, manifestazioni sportive, spettacoli adatti ai piccoli, giochi di gruppo.

Nessun progetto è impossibile se si fanno almeno dei piccoli passi per andare nella giusta direzione, concretizzando, anche gradualmente, le idee.

Quello che conta maggiormente è fermarsi a pensare alle esigenze e ai problemi (piccoli o grandi che siano) delle famiglie del territorio.

Non riguarda strettamente quest’articolo, ma va detto che sarebbe importante migliorare il sostegno alle famiglie maggiormente in difficoltà, quelle in situazioni di povertà estrema o coloro che devono farsi carico di persone disabili o gravemente malate.

Per queste persone e per gli educatori è importante avere degli spazi (con adeguata assistenza), in modo che gli utenti e le loro famiglie possano godere anche di momenti di svago.

Quello che si è fatto fino ad ora non è sufficiente e non mi pare vada nella direzione esposta qui sopra, nonostante l’elevato numero di famiglie in città e nonostante il fatto che le mamme ed i papà sentano fortemente l’esigenza di più strutture e attenzioni.

Leave a comment

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *