Una mamma con neonato in ospedale.

Le problematiche legate alla salute colpiscono inevitabilmente uno degli aspetti più importanti della nostra vita e credo che ognuno di noi abbia le proprie vicende da raccontare, le proprie paure, l’esperienza delle lunghe e snervanti attese e un trattamento non in linea con le proprie aspettative.

Proprio per la sua importanza, ha anche una tutela costituzionalmente garantita:

“La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività e garantisce cure gratuite agli indigenti.” 1

Si tratta di un interesse prioritario (e una delle voci di spesa più gravose dei nostri bilanci regionali).

In quest’articolo farò una riflessione preliminare sulla sanità e sul diritto alla salute, cercherò di elencare le gravi problematiche presenti nel nostro territorio e proporrò delle soluzioni concrete su cui lavorare nel breve e nel lungo periodo.

La Sanità e il Diritto alla Salute in Italia

Nel sito del Ministero della salute, citato poco sopra, vengono elencati quattro obiettivi principali:

  • Garantire a tutti i cittadini l’equità del sistema, la qualità, l’efficienza e la trasparenza anche con una comunicazione corretta ed adeguata
  • Evidenziare le disuguaglianze e le iniquità e promuovere le azioni correttive e migliorative
  • Collaborare con le Regioni al fine di valutare le realtà sanitarie, correggerle e migliorarle
  • Tracciare le linee dell’innovazione e del cambiamento e fronteggiare gli stati di emergenza che minacciano la salute pubblica

Ritengo che questi significativi elementi possano essere ricollegati alle mie riflessioni relative all’inclusione sociale che ho trattato in uno dei miei ultimi articoli.

Il chiaro collegamento si percepisce leggendo anche le parole presenti sul sito web del nostro Istituto Superiore della Sanità:

La salute globale è un approccio integrato di ricerca e azione che mira a dare pieno significato e attuazione a una visione della salute come stato di benessere bio-psico-sociale e come diritto umano fondamentale, nel quale salute e malattia sono considerate risultati di processi non solo biologici ma anche economici, sociali, politici, culturali e ambientali. 2

Ad essere sincero, la percezione che ho avuto vivendo alcune esperienze personali sulla sanità del nostro territorio e ascoltando diverse testimonianze, non è andata però esattamente in questa direzione. Vediamo a cosa mi riferisco.

Problematiche Sanitarie nel territorio del Comune di Carbonia

L’episodio che mi ha dato la spinta decisiva per scrivere quest’articolo sono i casi di Covid registrati in due reparti dell’Ospedale Sirai, a dicembre 2020 e a gennaio 2021.Una foto dell'ingresso dell'Ospedale Sirai di Carbonia.

Un ospedale nel quale gli operatori sanitari, nel limite del possibile, hanno sempre fatto un eccellente lavoro, le cui richieste di strumenti e potenziamento del personale sembrano purtroppo rimaste inascoltate e che si sono ritrovati a gestire dei focolai di Covid nonostante dall’estate del 2020 si fossero individuate le strutture di riferimento per i pazienti positivi (mai realmente concretizzate senza adeguata comunicazione di quali siano stati i motivi).

Sono diverse le domande che meriterebbero risposta, ad esempio:

  • Perché la “zona grigia” al Sirai venne chiusa, lasciando i pazienti positivi al Covid in ambienti non idonei?
  • Perché il Sulcis Iglesiente non venne inserito nella lista delle ASSL destinatarie di un processatore molecolare per la verifica dei tamponi (acquistato per tutte le altre ASSL della Sardegna)?

In realtà, l’intera nostra Regione in questo periodo storico ha mostrato i punti deboli del proprio sistema sanitario, con posti letto in terapia intensiva probabilmente insufficienti che hanno contribuito a farci finire in zona arancione nonostante un Rt sotto l’1.

Cosa c’entra questo con la nostra Costituzione?

Alla luce del fatto che il Diritto alla Salute, come abbiamo visto, comprende anche l’accessibilità alle strutture e alle cure in tempi accettabili, ho la percezione che non si riesca a garantire l’equità e l’accessibilità a tutti i sardi e nel nostro caso ai cittadini del Sulcis Iglesiente.

I cittadini lamentano quotidianamente delle situazioni drammatiche e inaccettabili. Vediamone alcune.

Attese Interminabili con Liste d’Attesa troppo lunghe

La sanità italiana rispetto al resto del mondo è un’eccellenza in termini di qualità e accessibilità 3, ma una delle problematiche ha sempre riguardato le tempistiche relative alle prenotazioni.

Nel nostro territorio queste lunghe attese sono spesso insostenibili, a volte mesi e mesi per fare degli esami in cui la celerità nella diagnosi potrebbe risultare decisiva per la salute del paziente.

Un esempio di pochi giorni fa è quello relativo a un concittadino di Carbonia che, per la terza volta in quattro mesi, si è visto rinviare la visita cardiologica, con rischi seri per la sua salute (ecco l’articolo).

Problemi CUP e file non accettabili

Chiunque abbia dovuto affrontare una fila al CUP sa a cosa mi riferisco.

Questa situazione è particolarmente sentita dagli anziani, dalle persone con disabilità, dalle donne in gravidanza e dai lavoratori.

Soprattutto per le citate categorie di persone può essere davvero problematico affrontare queste file interminabili e si vedono costrette a soffrire per ore o, nel caso dei lavoratori, a perdere intere mattinate (e a volte parte del pomeriggio) per essere finalmente ricevuti allo sportello.

A causa del Covid, i tempi di attesa sono spesso trascorsi all’esterno degli edifici, con strutture di accoglienza e ripari inadeguati.

Tutto ciò ha delle conseguenze negative anche per gli operatori presenti agli sportelli, che devono affrontare forti pressioni per il malumore delle persone in attesa e per il sovraccarico lavorativo.

Degrado nelle Strutture Ospedaliere e Chiusura dei Reparti

L’edificio che ospita l’ospedale Sirai richiede degli interventi importanti.

Alcune zone in particolare sono piuttosto “fatiscenti” e non adeguate per una struttura ospedaliera.

Pareti e soffitti rovinati, piastrelle da sostituire, umidità: basta fare un giro per rendersi conto delle condizioni in cui versa l’ospedale, un luogo che per sua natura dovrebbe far sentire le persone accolte in modo da vivere con serenità una visita o una degenza.

Nel Laboratorio Analisi nel 2018 c’è stato addirittura un crollo del controsoffitto.

Un altro esempio emblematico è il reparto di Radiologia, in cui spesso non si garantiscono le richieste di TAC, risonanze magnetiche, ecografie, mammografie, etc. a causa di problemi di diversa natura.

Nel 2019 delle infiltrazioni nel solaio bloccarono il reparto, come si può ancora leggere in quest’articolo dell’Unione Sarda di quel periodo: Carbonia, Radiologia in tilt all’ospedale Sirai.

A me nel 2020 è capitato di non poter fare la risonanza magnetica per problemi del macchinario, causati – a dire del personale – dalla presenza di fanghiglia nell’impianto di raffreddamento.

Nel 2021 (al 26 gennaio) il servizio di Risonanza Magnetica è sospeso per carenza di personale medico e per l’emergenza Covid.

Risonanza magnetica Sirai Carbonia.
Foto Stock di una Risonanza Magnetica.

Da tenere presente che non è possibile effettuare quest’esame nemmeno a Iglesias.

La chiusura dei reparti di:

  • Chirurgia Pediatrica.
  • Anatomia Patologica.
  • Medicina Nucleare.

Il trasferimento del Punto Nascite lontano da Carbonia e da alcuni reparti che dovrebbero garantire la sicurezza delle mamme e dei neonati (rimando a questo mio post del 2019).

Emodinamica è aperta solo dalle ore 08.00 alle ore 16.00.

Neuropsichiatria infantile non riesce a reggere il carico di richiesta, con liste d’attesa lunghe anche un anno per avere una diagnosi.

Assenza di un Registro Tumori

I Registri Tumori (RT) sono strutture deputate alla raccolta e registrazione di tutti i tumori incidenti in un determinato territorio. Il ruolo primario di un Registro Tumori è quello di costituire e gestire nel tempo un archivio di tutti i nuovi casi di tumore diagnosticati ed assicurare che la registrazione dei dati avvenga in modo rigoroso e con carattere continuativo e sistematico. 4

Visto e considerato che il Sulcis ospita dalla fine degli anni 60 / inizio anni 70 una zona industriale che ha evidentemente inciso sulle condizioni ambientali e provocato inquinamento, tenuto conto che l’Istituto Superiore di Sanità ha rivolto spesso la sua attenzione all’incidenza preoccupante di alcuni tumori nel nostro territorio 5, non è chiaro il motivo per il quale, nonostante si parli da anni del “Registro Tumori per il Sud Sardegna”, questo non sia stato ancora istituito.

Si tratta di un problema di rilevante importanza, che andrebbe affrontato e risolto una volta per tutte.

Il mio Punto di Vista sulla Situazione: Proposte e possibili Soluzioni

Come abbiamo potuto constatare, alcune problematiche sembrano riguardare l’intera Sardegna o tutto il Sud Italia.

Ci sono però due snodi fondamentali che, a mio avviso, riguardano in particolar modo il Sulcis:

  • Risorse insufficienti per questo territorio
  • Risorse da spartire tra troppe strutture diverse

Le citate problematiche sono in realtà direttamente collegate tra loro.

Ciò che occorre fare, dunque, è lavorare sia a livello politico, sia a livello “gestionale”, per portare maggiori risorse nel territorio, rivendicare a gran voce i nostri diritti ed eventualmente limitare la dispersione delle risorse per la sanità, che allo stato attuale vengono frammentate in modo eccessivo nelle tante strutture.

È molto importante darsi l’obiettivo di tenere nel territorio dei reparti e delle figure d’eccellenza e individuare le azioni necessarie per far sì che questo avvenga.

Una delle soluzioni ideali possibili, sulle quali a mio avviso potrebbe aver senso quanto meno indirizzare l’attenzione, è la proposta di un ospedale unico, che permetterebbe da una parte di far arrivare nel territorio ingenti finanziamenti dando lavoro a numerose imprese e persone, dall’altra permetterebbe di fare un grande polo d’eccellenza, impiegando al meglio le risorse anziché disperderle.Progetto 3D di una grande struttura all'avanguardia.

Per l’eventuale nuova struttura dovrà essere individuata una zona ottimale per coprire le esigenze di tutta l’area del Sulcis Iglesiente (e oltre).

Penso sia fuori questione che Carbonia e Iglesias siano, sotto ogni punto di vista, le città di riferimento, trainanti del territorio. Personalmente vedo questo progetto come un’occasione di dialogo (e perché non valutare la possibilità di creare questa struttura proprio al confine tra le due città?) e miglioramento per entrambe le città.

Un progetto simile darebbe alla città di Carbonia un’ulteriore grande opportunità, ovvero la riqualificazione delle strutture esistenti.

Si potrebbero ricavare delle case da assegnare ai cittadini bisognosi e degli uffici per migliorare i servizi, zone commerciali, strutture di assistenza agli anziani, ludoteche, spazi per le associazioni, spazi per gli artisti. Una simile operazione non dovrebbe essere vista come una spesa, ma come un’opportunità per ottenere finanziamenti ulteriori e per dare maggiori e migliori servizi alla popolazione, in un circolo virtuoso con ricadute positive per tutti.

Come ogni idea, bisognerebbe effettuare e proseguire accurati studi e approfondimenti. In caso di esito positivo, occorrerà lavorare duramente per una realizzazione ottimale, con grande attenzione sia nella costruzione dell’ospedale unico, sia nel nuovo quartiere che nascerebbe per via della riqualificazione (ormai esistono numerosi studi e prassi per evitare l’effetto “ghetto” e creare una zona florida per la città):

L’obiettivo generale consiste nel trasformare una condizione problematica in una occasione di sviluppo complessivo […], diversificare l’offerta degli alloggi sia sul piano tipologico che dimensionale; contrastare la riduzione monofunzionale dei quartieri (ghetti dormitori) puntando ad un uso differenziato dei piani terra, per sviluppare caratteri di complessità e varietà funzionale 6

Si tratterebbe, in altre parole, di realizzare uno spazio polifunzionale di primario interesse architettonico.

In sintesi, ecco su cosa occorre lavorare, in ordine di priorità:

  • Zone di quarantena all’interno dell’attuale ospedale
  • Realizzare immediatamente un punto di riferimento ospedaliero per l’emergenza Covid nel Sulcis (Ospedale CTO o Santa Barbara come da ultima valutazione)
  • Reclamare le risorse che spettano al territorio per poter garantire ai cittadini un trattamento sanitario equo e adeguato
  • Reclamare le risorse necessarie ad attrezzare gli ospedali esistenti per le emergenze
  • Istituire un “Registro Tumori” per il Sud della Sardegna
  • Riorganizzare i reparti nelle strutture adeguate e garantire dei servizi di eccellenza
  • Presentare dei progetti validi al fine di migliorare la situazione nel territorio, come ad esempio quello relativo all’Ospedale Unico

Sarebbe opportuno puntare:

Alle necessarie sostituzioni con nuove costruzioni laddove l’analisi costi-benefici dimostri l’assenza di convenienza alla costosa manutenzione straordinaria 7

Questa Pandemia e le sue conseguenze stanno mostrando tutte le fragilità e i punti di debolezza delle nostre strutture ospedaliere.

Le persone sono stanche e intimorite; andare in ospedale non dovrebbe essere motivo di ulteriori ansie. Siamo in un momento storico in cui si ha la paura di ammalarsi in ospedale.  Persino gli interventi e le visite importanti vengono volontariamente rinviati per evitare di accedere alle strutture ospedaliere (e la cosa ancora più incredibile è che la loro preoccupazione è ben fondata, visti i focolai registrati a dicembre e gennaio nei reparti di medicina prima e traumatologia dopo).

Ci sono le possibilità per cambiare questa situazione e a mio avviso sfruttarle non è opzionale, è un dovere sociale e politico.

Ricordiamoci infine che i budget sono fondamentali e che senza risorse si fa poco o nulla, ma che la sanità non può essere ridotta ad una mera questione di carattere economico, perché è molto di più.

Queste criticità verranno espresse in sede istituzionale in occasione del Consiglio Comunale straordinario (richiesto anche da me) al quale parteciperanno i massimi esponenti della sanità regionale e locale.

Notes:

  1. Articolo 32 della Costituzione italiana: http://www.salute.gov.it/portale/ministro/p4_5_2_6.jsp?lingua=italiano&label=cenniStorici&menu=cenniStorici
  2. https://www.iss.it/salute-globale-e-diseguaglianze
  3. https://www.agi.it/fact-checking/news/2020-02-27/coronavirus-sistema-nazionale-ssn-7243927/
  4. https://www.registri-tumori.it/
  5. https://www.sardiniapost.it/inchieste/inquinamento-una-condanna-a-morte-sulcis-e-guspinese-i-numeri-dei-tumori/
  6. http://www.recuperoperiferie.unina.it/mar.html
  7. Ibid

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